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giovedì 24 aprile 2008

Mariano IV

Come molti di voi sapranno abbiamo voluto dedicare un nostro vino ad un personaggio della storia sarda molto importante, a nostro avviso poco valorizzato e conosciuto: Mariano IV.
Ma chi era Mariano IV? Fu Giudice del Giudicato di Arborea (la Sardegna era suddivisa in quattro giudicati) nel periodo appunto giudicale sardo che corrisponde al periodo meglio conosciuto in Italia come Medioevo. Nacque con tutta probabilità nel 1317. Nel 1347 succedendo al fratello Pietro III diventa appunto Giudice dell'Arborea. Fu colui che combattè per l'indipendenza della Sardegna dal dominio Catalano-Aragonese. Unì quasi tutta l'isola sotto la bandiera arborense in una lotta di liberazione della nazione sarda. Gli unici territori che i Catalano-Aragonesi riuscirono a mantenere furono quelli di Cagliari e Alghero. Mariano IV morì, con tutta probabilità a causa di una epidemia di peste, nel 1376, proprio quando la rocca di Cagliari era oramai prossima alla resa. Fu un grande uomo politico e Giudice esemplare oltrechè un grande guerriero. Non perse mai una battaglia. Fu infine un grande legislatore. Scrisse infatti il Codice Rurale. Un codice che regolamentava la vita nelle campagne sarde, in seguito alle lamentele, lo afferma Mariano IV stesso nel preambolo, dei proprietari di vigne, terreni e orti, stanchi di vedere il proprio lavoro vanificarsi a causa dei continui passaggi del bestiame e dei pascoli. Il codice si suddivvide in 28 capitoli nei quali si stabiliscono regole precise per l'agricoltura, la conduzione e l'allevamento del bestiame. Alcuni paragrafi sono dedicati nello specifico alle vigne. Si stabilisce che esse vengano recintate a muro, fosso o siepe affinchè non vi possano accedere le bestie al pascolo. Si punisce severamente chi invade con il pascolo i terreni recintati. Nel Codice Rurale viene stabilito inoltre che chiunque sia in possesso di un terreno incolto debba far fronte all'obbligo di impiantare a vigna quel terreno entro un anno, in caso contrario ha l'obbligo di dare il terreno per l'impianto o di vendere. Si stabilisce inoltre che chi possiede una vigna ha l'obbligo di lavorarla ogni anno e se questo non dovesse accadere, la vigna andrà requisita dalla Corte che avrà a sua volta l'obbligo di lavorarla.
Le regole stabilite sono tante e molto interessanti, noi, per ragioni di spazio ci fermiamo qui.
(Fonte: La Carta de Logu di Eleonora d'Arborea)